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The Kite-L’Aquilone

The Kite-L'Aquilone, avventura grafica

Talvolta il mondo videoludico sente l’esigenza di affrontare temi forti e maturi che, tuttavia, possono non essere molto apprezzati dalle grandi software house, più interessate a prodotti d’intrattenimento che a storie con temi profondi.

Ecco che allora può capitare che un gruppo di sviluppatori indiperndenti, dotati di pochi mezzi ma di tanta passione e voglia di fare, si fa carico di questa richiesta, sfornanfo prodotti con trame toccanti ed impegnative, capaci di far riflettere.

Analizziamo più a fondo uno di questi piccoli gioielli, cercando di coglierne tutte le peculiarità.

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The Kite-L’Aquilone è un’avventura grafica indie che racconta la storia di una giovane madre alle prese con una situazione familiare molto difficile che cerca di fare del suo meglio per offrire al figlio una vita migliore, lontano da un padre alcolixzzato e violento.

Le scelte e le decisioni della donna condurranno ad un drammatico finale.

The Kite-L’Aquilone è un’avventura grafica molto particolare, in cui la scarsità o l’assenza di colore, interrotta solo dalla comparsa di alcune macchie rosse sul vestito della protagonista, che indicano il sangue, contribuisce a generare nel giocatore una sensazione disturbante, segno evidente della difficile situazione della protagonista, se possibile questo contribuisce a favorire una certa identificazione, aumentando, però, notevolmente, una certa sensazione di disagio, generata da questa atmosfera opprimente.

Quest’avventura grafica è fortemente caratterizzata, oltre che dalla mancanza di colore, dalla quasi totale assenza di puzzle veri e propri, segno, probabilmente, di una certa predilezione della storia rispetto agli enigmi.

L’unica eccezione è rappresentata da un piccolo enigma, situato più o meno verso l’inizio del gioco e facilmente risolvibile con un pizzico di ragionamento logico.

Il gioco si guida, come sempre con il mouse, utilizzando il solo tasto destro, l’inventario è situato su un’apposita barra nella parte inferiore dello schermo, gli oggetti si prendono con un clic e si trascinano dove serve, come nella migliore tradizione punta e clicca.

Con il pulsante ESC, invece, si accede al menù principale.

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Il sonore di questo titolo è rappresentato esclusivamente da una musica malinconica che mira ad immergere maggiormente iò hiocatore in un’atmosfera angosciante, terribile e precaria, con la sensazione che stia per succedere qualcosa di tremendo.

Un buon titolo, profondo e commovente, che dimostra che non serve disporre di grossi budget per dare vita a storie profonde e significative.

Il mercato videoludico, soprattutto di questi tempi ha bisogno di esperimenti come questo, capaci di ridare nuova vita ad un genere dato per morto già troppe volte.

Gameplay 7
Grafica 7
Sonoro 8
Complessivo 7