Per i veri avventurieri dei video giochi

Shadows on the Vatican-Atto I: Avarizia

Si conferma la tendenza delle avventure episodiche, dopo l’esperimento, probabilmente fallito, di Audere Semper, i 10th Art Studios ci riprovano, questa volta inserendosi nel filone già collaudato molte altre volte e inaugurato da Dan Brawn, con il suo romanzo di maggior successo: Il Codice Da Vinci, cioè quello delle probabili cospirazioni interne al Vaticano.

Non si tratta solo di questo, però, dato che il prodotto risulta una sorta di adattamento letterario:, si tratta, infatti di una libera trasposizione del romanzo di David Yallop: Nel nome di Dio-La morte di Papa Luciani. Esaminiamolo nel dettaglio.

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Il gioco si apre con un filmato un po’ confuso, ambientato in Africa nel 1996, probabilmente durante una missione umanitaria, nel quale possiamo assistere alla scomparsa del mentore di James Murpny, protagonista della storia, un certo Padre Dellerio. Quattordici anni dopo James riceve una telefonata da un vecchio amico, Padre Cristoforo, che gli dice di aver scoperto informazioni importanti, dandogli appuntamento al convento di Santa Brigida. Purtroppo, al suo arrivo James è testimone di un grave incidente che porta Cristoforo al coma. Toccherà a lui stesso, controllato dal giocatore, cercare di fare luce sull’intera vicenda, fino ad arrivare all’inaspettato colpo di scena che chiude l’episodio.

La grafica del gioco è un discreto 2,5D, cioè sfondi realizzati in 2D, stile cartoon e personaggi in 3D, il motore grafico sembra funzionare piuttosto bene, anche se forse, non proprio al massimo livello. Le scene d’intermezzo sono realizzate in stile fumetto, quindi non aspettatevi il labiale durante i dialoghi, per il resto non si riscontrano grossi problemi.

Il sonoro è ottimo, con un buon doppiaggio in italiano e voci sempre ben caratterizzate, in particolare quella del barista Mario, con il tipico accento romano che, a volte, riuscirà anche a strapparci qualche risata. La voce del protagonista è di Peppino Mazzotta, particolarmente famoso per avere doppiato Giuseppe Fazio nei film della serie Il Commissario Montalbano. Le musiche risultano perfette, ben intonate al contesto e poco invadenti.

Gli enigmi risultano ben congegnati e non molto frustranti, fatta eccezione, forse, per un piccolo mini gioco, circa a metà dell’avventura: una piccola sequenza con un inseguimento in macchina in cui, se non si fa attenzione, può capitare di sbagliare strada o di morire, ma dopo qualche tentativo è possibile superarlo. Per la verità gli enigmi presenti nel gioco sono prevalentemente basati sull’utilizzo e la combinazione di oggetti in inventario e i veri e propri puzzle sono pochissimi e facilmente risolvibili.

L’interfaccia di gioco è molto semplice e pratica e controllabile quasi interamente con il tasto sinistro del mouse, le aree con cui interagire sono segnalate dal cambiamento di colore del cursore che diventa rosso, gli oggetti si utilizzano semplicemente prendendoli dall’inventario e trascinandoli su un’area attiva, come in tutti i punta e clicca. Con il tasto ESC si accede al menù principale, nel quale le voci sono rappresentate sotto forma di vignette di un fumetto.

Un gioco carino e godibile, con la giusta dose di mistero, anche se la trama ricalca un filone già troppe volte utilizzato in tanti altri ambiti. Trattandosi di una serie episodica il gioco non presenta un vero e proprio finale, piuttosto si interrompe, riprendendo con l’episodio successivo. Il secondo capitolo della serie è già disponibile, sia in digital delivery, sia nella versione retail che comprende entrambi i giochi e vari contenuti extra.

Gameplay 7
Grafica 6
Sonoro 8
Complessivo 7