Shadows of the Vatican, Atto II: Ira
Eccoci tornati a Roma, per la seconda parte delle “avventure di Padre Murphy”, questa volta entriamo nel vivo della storia e i due protagonisti saranno costretti loro malgrado a collaborare, anche se con metodi completamente diversi.
In realtà sulla storia vera e propria non c’è molto da dire, dato che, trattandosi di una serie episodica, essa si “sospende” con un colpo di scena che lascia col fiato sospeso il giocatore, in attesa del prossimo episodio che, solitamente arriva nel giro di un anno. Per avere un quadro più completo della storia sarà meglio aspettare la conclusione definitiva della serie, dal momento che la trama diventa sempre più intricata ad ogni episodio e diventa difficile riassumerla prendendo come “unità di misura” le singole parti.
Graficamente non si registrano grossi cambiamenti rispetto al capitolo precedente, il che è normale trattandosi di un gioco spezzato in più episodi. Sarebbe forse strano il contrario. La grafica 2D stile cartoon fa benissimo la sua parte, anche se forse è più adatta a giochi di genere comico piuttosto che ad un thriller, ma questa è questione di gusti personali
Gli ambienti appaiono abbastanza ben curati, sia all’interno che all’esterno, il motore grafico funziona discretamente, senza grossi problemi.
L’unica segnalazione importante la merita un bug, riscontrato all’interno del locale durante una conversazione a tre tra Silvia, James e Il Marchese: è capitato che i personaggi rimanessero fermi con le braccia aperte, stile Crocifisso, quasi simbolico per un gioco ambientato a Roma che riprende il filone delle cospirazioni segrete interne al Vaticano!
Il sonoro mantiene i livelli del titolo precedente, i personaggi sono tutti ben caratterizzati. Abbiamo anche la comparsa di alcune particolarità, tra le quali merita una nota particolare Marika, la ragazza di Massimino, il boss del quartiere, che unisce i tratti della Barbie bionda e svampita alla rozzezza di linguaggio della coatta romana. Veramente divertente!
Non sono presenti molti enigmi e quei pochi che ci sono appaiono abbastanza semplici.
Si tratta per la maggior parte di codici o combinazioni da inserire in appositi terminali o casseforti. Utilissima la possibilità, in alcuni momenti di passare da un personaggio all’altro e di poter risolvere determinate situazioni solo grazie ai modi “poco ortodossi” di Silvia, questo dimostra la notevole diversità di approccio e di carattere tra i due personaggi, smentendo lo stereotipo della “fanciulla in pericolo”
L’interfaccia è semplice ed intuitiva: il gioco è gestibile integralmente tramite mouse, il cursore si colora di rosso nelle aree attive, segnalando la possibilità di interagire con un elemento dello scenario.
Le azioni vengono compiute automaticamente dal personaggio, senza bisogno che il giocatore impartisca comandi particolari
Un gioco godibile ed appassionante, anche se forse fin troppo corto, cosa del resto abbastanza normale per un’avventura episodica. A parte un fastidiosissimo bug, il gioco procede liscio e senza particolari problemi. Anche stavolta i 10th Art Studios hanno colpito nel segno.
Non resta che aspettare il prossimo episodio. Chissà cosa succederà!