
Le case stregate e le possessioni demoniache sono due degli argomenti più diffusi nella cinematografia e nella letteratura horror, capaci dj affascinare e suggestionare ancora oggi.
Non sorprende, quindi, che, nel lontano 1994 la Sierra, una delle software house allora leader nella pubblicazione di avventure grafiche, abbia deciso di tentare la combinazione di queste due tematiche per creare quello che, sicuramente all’epoca fu uno dei prodotti più suggestivi ed impressionanti del genere.
Esaminiamolo da vicino.
Phantasmagoria è un’avventura grafica che racconta la storia di Don e Adrianne, una giovane coppia che decide di trasferirsi in una grande casa fuori città, in modo che il marito della donna possa continuare a dedicarsi al suo lavoro di fotografo.
Ben presto, però, Adrianne inizierà ad essere tormentata da orrendi incubi ed orribili visioni, che mostrano le morti atroci di alcune donne.
Indagando più a fondo la giovane verrà a conoscenza dell’esistenza di un’entità maligna, impossessatasi, nel frattempo de, corpo di Don.
Come potete vedere dall’immagine riportata qua sopra Phantasmagoria è un’avventura grafica realizzata nel cosiddetto FMV o, per semplificare, possiamo dire che si tratta di un cosiddetto Film Interattivo: i personaggi sono interpretati da attori in carne ed ossa, che si muovono in ambientazioni ricreate virtualmente.
Questa tecnica era molto popolare negli anni Novanta ed ha conosciuto un progressivo calo, probabilmente a causa degli elevati costi, salvo, poi, venire recuperata negli ultimi anni, anche se per la realizzazione di pochi titoli.
Gli enigmi in questa avventura grafica sono prevalentemente basati sull’utilizzo degli oggetti in inventario e sulla loro interazione con l’ambiente, non vi sono enigmi logici, d’altra parte è prevista la possibilità di morire, soprattutto nella parte finale, in cui sono necessarie concentrazione e rapidità.
L’interfaccia di Phantasmagoria è quella di una qualsiasi avventura grafica in terza persona: il movimento e le azioni sono controllabili tramite mouse e le interazioni avvengono nelle aree attive, segnalate da un cambiemento di colore del cursore, che diventa rosso.
I salvataggi e le opzioni sono accessibili cliccando sull’icona con una “P” disegnata, presente nella barra in basso sullo schermo, che contiene anche l’iventario, nel quale è possibile trasportare fino ad otto oggetti.
Anche il sonoro fa la sua parte in modo ottimo in questo titolo, con musiche molto inquietanti che immergono pienamente nell’atmosfera, evidenziando i momenti più drammatici ed inquietanti.
Un discorso particolare merita il doppiaggio, dato che la versione reperibile su Steam è esclusivamente in inglese, mentre quella originale, ormai difficilmente reperibile, era in italiano.
Mistero!
Un titolo sicuramente interessante e da recuperare, soprattutto se apprezzate i retrogame e i film interattivi, peccato che la versione più facilmente recuperabile sia giocabile solo se non avete problemi con l’inglese!