La mente umana è un meccanismo molto complesso, affascinante, misterioso e fragile, che, talvolta, può venire gravemente “danneggiato” da eventi improvvisi ed imprevedibili.

Sono traumi che, a differenza di quelli fisici, possono causare conseguenze profonde che hanno un forte impatto sulla nostra vita e su quella di chi ci circonda.

Overclocked-Una Storia di Violenza è un’avventura grafica che racconta la storia di Sam McNamara, psichiatra, probabilmente reduce da un lutto, che viene contattato dal Governo americano per far luce sulla storia di alcuni ragazzi, rinvenuti in stato confusionale, forse dopo un forte trauma. L’uomo dovrà sfruttare tutte le sue conoscenze professionali, avvalendosi anche dell’ipnosi, per tentare di “entrare” nei loro ricordi e fare luce sul recente passato dei  suoi cinque pazienti.

Overclocked-Una Storia di Violenza è un’avventura grafica che utilizza espedienti accostabili più all’ambiente cinematografico che a quello videoludico, in particolare per quanto riguarda l’aspetto più strettamente visivo.

La grafica del titolo, infatti, sfrutta un buon motore 2,5D che utilizza colori molto cupi, intonati all’atmosfera generale, una nota particolare, poi, merita l’ambientazione notturna e la presenza costante della pioggia, elementi, questi, che acquisiscono importanza ai fini della generazione di un senso costante di tensione.

Stiamo parlando si un’avventura grafica con visuale in terza persona, quindi possiamo ritrovare la presenza di tutti gli elementi caratteristici del genere: il personaggio è visibile sullo schermo, in tutta la sua interezza, il movimento avviene attraverso il tasto sinistro del mouse, l’inventario è situato nella parte inferiore dello schermo, con la possibilità di esaminare gli oggetti premendo il tasto destro e di prenderli ed utilizzarli dove serve col sinistro.

Con il tasto ESC, come di consueto, si accede al salvataggio con slot illimitati e alle altre opzioni di gioco.

Il sonoro, dal mio punto di vista, è degno dei migliori thriller psicologici, con musiche che rendono l’atmosfera generale ancora più cupa ed angosciante di qunto già non sia in grado di fare la grafica.

Il doppiaggio è in inglese e a differenza del solito, appare leggermente inespressivo, in particolare per quanto riguarda il protagonista, forse, però, quest’impressione è voluta, per dare l’idea di un personaggio che riesce a rimanere lucido e a mantenere la situazione sotto controllo.

Sicuramente un titolo da giocare, soprattutto se amate il genere psicologico o se cercate qualcosa che sappia mantenere alta la tensione con una storia accattivante e ben riuscita.