
Seconda avventura del cacciatore di ombre Gabriel Knight che, dopo aver scoperto la verità sul proprio passato e sulle origini della propria famiglia, questa volta, si trova da affrontare nientemeno che un licantropo, rischiando in prima persona di cadere vittima della maledizione.
Andiamo con ordine ed esaminiamolo meglio nel dettagli
Gabriel Knight-The Beast Within è un’avventura grafica che rappresenta il secondo capitolo di una trilogia creata nel 1993 dalla scrittrice e sceneggiatrice videoludica Jane Jensen.
Dopo i fatti narrati nel primo capitolo Gabriel decide di ritirarsi nell’antica casa di famiglia in Germania.
Una sera, mentre il nostro protagonista è alle prese con l’ennesima “crisi d’ispirazione” riceve la visita di alcuni paesani, preoccupati dalla aggressioni di una misteriosa creatura che, secondo i loro racconti, avrebbe le sembianze di un lupo.
Gabriel decide, così di indagare, avvalendosi anche dell’aiuto della sua fidata collaboratrice Grace.
Come detto precedentemente Gabriel Knight-The Beast Within è un’avventura grafica che rappresenta la continuazione di una trilogia, iniziata poco più di vent’anni fa.
Questo titolo rappresenta, infatti una rimasterizzazione, cioè una riproposizione dell’originale, risalente all’ormai lontano 1996 e appartenenente al filone dei cosiddetti “film interattivi”, giochi relaizzati con attori in carne ed ossa, con riprese realizzate in luoghi reali o, dove necessario, ricostruiti in studio, una tecnica molto utilizzata negli anni Novanta e il cui impiego è diminuito notevolmente, col passare del tempo, probabilmente a causa dei costi eccessivi.
Gli enigmi presenti in questa avventura grafica sono pochi, abbastanza semplici e si basano, principalmente, sulla raccolta di indizi e la manipolazione dello scenario e dell’inventario.
Può capitare di incorrere in blocchi dovuti al semplice fatto che, se non si sono esplorate tutte le locazioni presenti, esaminando ogni singolo dettaglio, la storia non procede.
Questo, tuttavia, è un ostacolo del quale ogni buon avventuriero dovrebbe tenere conto.
L’interfaccia di questo titolo è, come sempre, quella di un classico punta è clicca in terza persona, con movimento che avviene esclusivamente tramite mouse.
Un pugnale segnalerà gli oggetti e gli elementi dello scenario con i quali è possibile interagire, l’inventario è presente nella parte inferire dello schermo, una volta selezionato l’oggetto saranno presenti tre icone che consentiranno di esaminarlo, di utilizzarlo o di riporlo nell’inventario.
È prevista la possibilità di rivedere i filmati, attivabile cliccando sull’icona a forma di pellicola cinematografica.
Per accedere al menù principale, invece, sarà sufficiente cliccare sulla piccola immagine presente sempre all’interno della barra dell’inventario.
Il comparto sonoro è rappresentato da ottime musiche, composte, come sempre, da Robert Holmes, che conferiscono all’insieme un’atmosfera quasi malinconica, nonostante il tema trattato.
Essendo questo un film interattivo possiamo parlare sia di doppiaggio che di recitazione, entrambi di buona qualità, almeno giudicando da “non addetto ai lavori”, quindi da non esperto.
Un ottimo titolo, anche se, forse, non proprio uno deI migliori prodotti dalla Sierra negli ultimi anni, che segna il recupero, almeno parziale, di una tecnica di realizzazione videoludica che si credeva perduta.
Consigliato a chi ha apprezzato questa saga in passato e agli appassionati in generale di thriller, horror o storie sull’occulto.